NORTH CLOUDS (CD Album)
Fabio Giachino | Tosky Records®
“North Clouds” is the outcome of the Italian-Danish experience gained by Fabio Giachino, blending musical influences from the melodic Mediterranean tradition together with the North European one. This is a stunning trio jazz performance enriched by the presence of two important guests: Benjamin Koppel on saxes and Paolo Russo on bandoneon. Through these original songs, Fabio Giachino highlights its outstanding skills both as a composer and as an improviser varying from trio to quintet ensemble.
Born in 1986, Fabio Giachino is considered one of the most promising talents on the Italian music scene of the past few years. He was awarded important Italian and European prizes. As a soloist, he won the “Premio Internazionale Massimo Urbani 2011”, the “Premio Nazionale Chicco Bettinardi 2011”, and the “JazzUp Channel Red Award” as “Revelation of the year 2011”. With his trio, he was awarded the Special Prize as “Best Band” at the “Bucharest International Competition 2014”, the “Fara Music Jazz Live 2012” prize (as best soloist and best band), the “Barga Jazz Contest 2012” prize and the “Premio Carrarese Padova Porsche Festival 2011”. In 2013, 2012 and 2011 he was among the best 10 Italian pianists according to the “JAZZIT Awards” referendum. His debut album “Introducing Myself”, recorded with his trio and featuring the sax player Rosario Giuliani, was included in the 2012 “100 Greatest Jazz Album” selection. He obtained a Bachelor of Music in Organ, in 2006 and a Master’s Degree, in 2009. He also studied jazz with the following musicians: A. Faraò, D. Moroni, R. Zegna, D. Rea, F. D’Andrea, S. Battaglia, G. Trovesi, P. Tonolo, F. Di Castri (Siena Jazz 2007, where he was awarded a scholarship in 2008), B. Harris, J. Calderazzo, K. Rosenwinkel, S.Colley, J.T. Watts, Fred Hersch and Hal Crook. In 2012, he got a Master’s Degree in Jazz Music at the “G. Verdi Conservatory” of Turin, with F. Di Castri e D. Moroni. In 2011, he flew to Detroit with Emanuele Cisi on a study exchange program between the Jazz Department of the Conservatory of Turin and the Wayne State University of Michigan. He performed in festivals and clubs in Italy, Europe and U.S.A.
Paola Parri –
Tre mesi di residenza artistica nell’estate del 2016 all’Ambasciata italiana di Copenaghen promossa da MIDJ (Associazione Italiana Musicisti di Jazz) e sostenuta da Consorzio Piemonte Jazz, da Jazzit Magazine in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura, sono all’origine di “North Clouds”, progetto del pianista e compositore Fabio Giachino pubblicato per i tipi dell’etichetta Tosky Records in coproduzione con la BlueArt Management.
Un trio nuovo di zecca quello che Giachino coinvolge in questa registrazione, formato proprio nei mesi di residenza danese, e composto dal contrabbassista Matthias Flemming Petri e dal batterista Espen Laub Von Lillienskjold. Ad arricchire il sound del trio il bandeon di Paolo Russo, italiano, ma residente da lungo tempo a Copenaghen, e il sassofono di Benjamin Koppel.
“North Clouds” contiene nove tracce in cui si evidenzia il forte interesse di Fabio Giachino per l’attività compositiva, offrendo all’ascolto ben otto (su nove) brani di grande varietà stilistica e di felice inventiva. Una efficace sintesi di quella che potremmo definire una contemporanea poetica dell’incontro. Incontro con un Paese, la Danimarca, culturalmente differente da quello di nascita e formazione dell’artista, incontro con stili musicali e soluzioni creative lontane dalla tradizione mediterranea e dunque dall’ambientazione naturale in cui Giachino si troverebbe a muoversi, incontro con personalità artistiche nuove. La parola incontro ne suggerisce un’altra immediatamente successiva: conoscenza e ancora appropriazione e ancora rielaborazione e ancora scambio.
Da questa concatenazione, che presuppone sempre curiosità e desiderio, ha origine la musica di “North Clouds”, disco in cui la spiccata propensione melodica, tipicamente italiana, di Fabio Giachino apre una finestra sulle sonorità più introspettive e dilatate del Nord Europa, sulla particolare raffinatezza delle tensioni armoniche di quel contesto, e crea composizioni in cui le due dimensioni trovano un equilibrio ideale. Questo equilibrio risalta sin dalla traccia di apertura, “My Journey”, dove una linea melodica ampia e cantabile sembra trattenere una sorta di pienezza implicita per creare spazi più vasti e in cui ogni frase suonata da Giachino acquista spessore e incisività proprio nella dilatazione del tempo. L’apertura di “The plane is late” è all’insegna della sperimentazione, quasi la ricerca di un ambiente sonoro adeguato al titolo del pezzo, di un’atmosfera, che apre però, da una sorta di caos primordiale, a squarci melodici importanti anche grazie alla presenza del bandoneon di Paolo Russo. Ancora ricerca e modernità in “Dancing Swann”, con il suo metro composto che frammenta l’idea tematica principale ma non ne disperde la linea di continuità. Il bandoneon di Paolo Russo torna in “Charlottenlund Beach”, qui insieme al sax di Benjamin Koppel, e in “Dreamig Waltz”, una sorta di raffinata chanson dall’andamento narrativo e al contempo poetico.
Il pianismo di Fabio Giachino si esprime nella sua interezza nel brano che conferisce il titolo alla registrazione. “North Clouds” è un esempio di cosa si può fare con un pianoforte, una grande sensibilità artistica, una creatività dinamica alimentata da grande passione, una insaziabile curiosità e una rara capacità di ascolto e interazione con gli altri membri del trio. Perla finale di “North Clouds” il notevole arrangiamento di “Azalea” di Duke Ellington, a confermare la profonda conoscenza della tradizione che vive ogni volta di nuova vita grazie al prezioso lavoro di rilettura e riproposta in chiave originale condotto.
Questo lavoro pubblicato da Tosky Records ha un respiro internazionale e illumina nuove strade che artisti come Fabio Giachino stanno percorrendo con successo.
Significative le parole che Paolo Fresu dispensa nelle note di copertina di “North Clouds”: “Come le nuvole dei cieli del Nord Giachino si muove infatti in velocità spinto dal vento della curiosità e della passione. Vento che, ne siamo certi, lo porterà lontano”.
Scott Yanow –
Fabio Giachino, a top Italian jazz pianist, has been leading his own notable trio since 2011. Now 30, he has performed at jazz festivals and clubs throughout Europe and the United States. At the time that he recorded North Clouds, Giachino was in Denmark. The set, which features eight of his originals plus Duke Ellington’s “Azalea,” teams the pianist with four Danish musicians: bassist Matthias Flemming Petri, drummer Espen Laub Von Lillienskjold Pauolo Russo on bandoneon for three songs and saxophonist Benjamin Koppel guesting on four.
North Clouds begins with tenderness as Giachino states the thoughtful melody of “My Journey.” The piece develops and, as with the other selections, the trio’s close communication makes it sound like they are a unit that has been together for years.
“Poetto’s Wind” has Giachino and altoist Koppel (who has a large and attractive tone) whipping through the tricky melody effortlessly and making passionate statements. The uptempo piece is filled with fire and really cooks, climaxing with Von Lillienskjold’s drum breaks over the closing theme.
“The Plane Is Late” begins quite free with percussive sounds made by the rhythm section and Pauolo Russo on bandoneon. It soon becomes a sophisticated and attractive Spanish jazz waltz that is worthy of Chick Corea. Bassist Petri, Russo and Giachino each create memorable solos during this memorable performance.
“Dancing Swan” which has a quirky cat-and-mouse theme, puts the spotlight on Giachino’s trio, displaying the pianist’s original style and chord voicings in a modern post-bop context. “Charlottelund Beach,” the only performance with both Koppel and Russo, is a dramatic piece that is quite haunting, featuring the unique blend of Koppel’s soprano and Russo’s bandoneon. “North Clouds,” a jazz waltz that uses repetition creatively in its melody, has one of the strongest piano solos of the project along with statements from the other members of the trio. Giachino’s improvisation builds and builds while going in some unexpected directions, remaining soulful the whole time.
“Dreaming Waltz,” which lives up to its title, is an excellent feature for Russo with the trio while “Lover Stay Away” has Giachino excelling at the rapid tempo. North Clouds concludes with a tasteful rendition of Duke Ellington’s rarely-played “Azalea.”
North Clouds is an excellent introduction to both the playing and writing of Fabio Giachino, a talent who deserves to be better known.
Scott Yanow, author of 11 books including The Jazz Singers, Jazz On Film and Jazz On Record 1917-76